Poichè la vita ha un limite, è fondamentale l'ideale per il quale lottiamo. Far crescere un altro essere umano: non è forse questo il compito più nobile che ci sia?( Ikeda )

domenica 9 marzo 2014

Non possiamo rifilare la pancia a lui?

Ecco che ieri il mio compagno, giusto per aiutarmi ad entrare nel nuovo ruolo di madre, se ne è uscito, alle h. 24.15, con un'emerita cazzata, di quelle che ti viene voglia di scendere dalla macchina e proseguire a piedi.
Parlavamo ovviamente della gravidanza e lui mi dice con tono leggermente sommesso " Certo che pensavo che tu reagissi diversamente " e io " In che senso scusa? E parla più forte che voglio capire bene" . " Beh, insomma, che fossi più a tuo agio in questa parte, credevo che diventassi più gioviale e felice, insomma che ti trovassi bene con la pancia". 
No ma io dico? Ma se un minimo mi conosci, e se abbiamo concepito un figlio insieme,  mi auguro vivamente che tu  mi conosca, come puoi pretendere che io mi possa trovare a mio agio con la pancia? 
A parte questa cosa della pancia, che farmi la doccia e non vedermi lì sotto mi fa un po' impressione, ma come posso essere così felice? Stessi almeno bene! 
Perché mi sa che mi stanno proprio prendendo in giro e inizio a pensare vivamente che Shopenhauer avesse proprio ragione, anzi come direbbe Adam Kadmon "c'è sicuramente un complotto dietro per invogliarti a procreare e mantenere la specie."
Appena rimani incinta infatti ti viene continuamente ripetuto " Vedrai, starai un po' male per i primi tre mesi ma poi...poi starai benissimo, diventerai più bella, solare, piena di energia." Così nonostante le nausee, la bocca piena di saliva, il naso da cane da tartufo, mi sono fatta forte di queste parole e ho agognato questo fine primo trimestre, la famosa quattordicesima  settimana. 
Non è che in effetti si fossero sbagliati, alcuni giorni dopo il messaggio della mia fantastica app sull'iphone che mi annunciava la fine del primo trimestre, all'improvviso ho ripreso a sentirmi una donna normale. Quasi più niente nausee, un po' di acidità per ricordarmi che ero pur sempre incinta, ma davvero mi sentivo rinata. 
Ma ecco sopraggiungere i problemi del secondo trimestre: la pressione bassa, perché come mi ha spiegato la "gine"si può abbassare anche fino a dieci punti, i capogiri, il battito del cuore accelerato, i crampi e poi...la pancia. 
E così ecco di nuovo le parole dei complottatori: " Ma vedrai che poi la pancia ti mancherà,e il dolori  si dimenticano,  non ti preoccupare" e poi per finire " Goditi questi mesi che i prossimi saranno peggiori".  I prossimi saranno peggiori? Cosa vuol dire? Ma non erano i primi tre a esserlo? 
A peggiorare le cose i racconti delle altre donne nella tua situazione o di quelle che già stringono fiere il loro pupo tra le braccia e ricordano con una certa nostalgia quando erano incinte. 
Ma io mi domando : ma non rimpiangete  quando potevate correre felici, saltare,ballare, bere e pure ubriacarvi? Sono solo io a provare ogni tanto il desiderio di rifilare il fagottino al mio lui e partire via con gli sci?  
E poi invece ci sono quelle alla tua stessa settimana, o qualcuna di meno,  che incontri al supermercato, mentre tu trangugi saliva e pensi a cose divertenti per non vomitare,  e che ti dicono " Mannaggia che faccia, ma non stai bene? " perché le occhiaie da nausee e capogiri non si riescono a nascondere facilmente " Ah guarda io invece sto benissimo, mai stata meglio, non mi accorgo nemmeno di essere incinta", ecco io quelle ...
Beh dai...in fondo c'è di peggio, per esempio chi ti racconta di tre ore di spinning a settimana fino a un mese prima del parto, quando tu vorresti solo spalmarti sul divano dopo 8 ore di lavoro, o le runners convinte che corrono tutti i giorni mentre  a te è stato proibito anche solo portare le borse della spesa. 
Non ci resta che aspettare che il pupetto/a incominci a farmi sentire la sua presenza per iniziare a vedere in maniera differente questa panzetta. 





sabato 8 marzo 2014

Jogurt

Mi sento uno jogurt a scadenza. 
Dal quando dici che sei incinta diventi tutta una data. 
Data del parto, data di gestazione, data ultima mestruazione, che ho imparato a memoria da subito,data concepimento, data degli esami da fare. 
Nessuno ti chiede più "come butta", ma subito : quando nascerà? A che settimana sei? 
Ecco, il conteggio delle settimane, questo è stata una nota dolente, una volta si contavano i mesi, quindi era piuttosto semplice, ora si va a settimane e non puoi trassare, tutto dove vai ti chiedono le settimane. Se vuoi prendere una medicina, se devi prenotare una visita, comprarti un paio di pantaloni. 
All'inizio ero davvero spiazzata poi la tecnologia come sempre  è arrivata in mio aiuto, una fantastica app sull'iphone che mi manda un messaggio per avvertirmi quando passo da una settimana all'altra e pure per ricordarmi gli esami che devo fare. 
Ohhhhhh, altrochè agende di gravidanza, moleskine con numeri scritti a mano,calendari pieni di sigle ( Di queste vi parlerò più avanti ) ma una bella app in cui tu inserisci un'unica volta  la fatidica data imparata a memoria dell'ultima mestruazione e da lì...lei fa tutto da sola.  
Così a ogni visita, con l' iphone alla mano, nessuno mi coglie impreparata. Sarebbe tutto perfetto tranne che per una cosa, sulla home page compare a caratteri cubitali il countdown " mancano 178 giorni alla data del parto",giusto  per ricordati che in fondo, con teconologia o senza teconologia, sei sempre uno jogurt a scadenza.

Le due linee rosa

Dal momento in cui compaiono quelle due linee rosa sei già mamma, da subito perdi il tuo stato di "uno" per diventare un "due". 
E' successo persino a me che non sono proprio una romantica, una di quelle donne che desiderano tanto la maternità e avere un figlio. 
Certamente era da tempo che l'orologio biologico mi batteva nella testa ma mi piaceva ancora apprezzare quello stato di parziale libertà e di..."posso fare quello che voglio". 
Eppure dal momento in cui sono comparse quelle due labili linee rosa ho smesso di bere alcolici e ho iniziato a preoccuparmi più del fagiolino che di me stessa. 
Se devo proprio essere sincera erano giorni che  dubitavo di essere incinta, perchè in questo essere da subito mamma c'è anche  il soffrire e fare sacrifici già dal primo momento  per il tuo bambino : fitte alla schiena, mal di testa, un sonno incredibile e nausea. Ecco una nausea infinita come avere l'influenza intestinale sette giorni su sette  e per mesi interi. 
L'unica soddisfazione erano le "tette", un momento di gloria che ho vissuto pienamente e che mi ha fatto comprendere un sacco di cose: quanto sono avvantaggiate le dotate. Io che arrivavo da una seconda scarsa mi sono ritrovata da subito una quarta, ma poi che quarta...ecco il seno che ogni donna desidera, quello che vince la forza di gravità. Ma la cosa bella è che , nausee a parte ovviamente, non avendo la pancia che svelava il trucco, mi sono  ritrovata tutto questo ben Dio e magicamente  i vestiti che calzavano a pennello, le magliette che si riempivano a meraviglia e niente più fastidiosi push-up e poi...gli occhi della gente che cadevano lì, beh non sarà cosa piacevole per chi ci è abitutato ma per me...è stata una esperienza divertente. E' stata perchè dal momento in cui inizia a intravedersi la pancia tutti comprendo il trucco e tu diventi solo più una mamma e non una bomba sexy! 
Vorrà dire che al termine di questo viaggio inquadrerò questi enormi reggiseni che mi sono comprata e li appenderò in ricordo di quei bei momenti, sia miei che del mio compagno. ( E anche dei nostri insieme ).